venerdì 9 settembre 2011

Zibaldone dal Palazzo

Alla Festa Democratica di Pesaro l'onorevole D'Alema ha ammonito i giovani del PD che premono per guidare il partito: devono prima dimostrare di saper governare “come hanno fatto loro, i vecchi”. Devono saper governare come hanno governato loro ? Mah, forse sono molti gli italiani che auspicano esattamente il contrario.

Dal taglio di un trentina di province, al loro salvataggio, alla ricondanna di tutte quante con legge costituzionale: i sussulti preagonici della manovra riservano sempre delle sorprese. Che non sono finite: pare che, alla fine del Consiglio dei ministri di ieri, Calderoli abbia proposto, al posto delle province, nuovi enti chiamati “province regionali” costituiti dall'unione di più comuni. Così sembra che al posto della attuali 108 province, per risparmiare un po' di soldi avremo circa 200-250 province regionali (o comuni provinciali ? o regioni comunali ?). Si spera di aver capito male.

Anche il ministro Sacconi, come il premier, si è messo a raccontare barzellette spinte, non ad un tavolata fra amici, ma in pubbliche dichiarazioni. Si rimane senza parole, ma - come si vede - questa sorte non tocca mai a chi dovrebbe toccare.

Sui giornali di questi giorni si è letto che l'onorevole D'Alema, ancora lui, debba vendere la sua imbarcazione. La cessione si renderebbe necessaria per far fronte ad esigenze finanziarie come quelle che si presentano in tutte le famiglie: dovendo egli acquistare degli appezzamenti di terreno in Umbria da destinare a vigneti, gioco forza deve sacrificare qualcosa, come quando, ognuno di noi, avendo dovuto cambiare macchina, rinuncia alle ferie. E' veramente un peccato che la famiglia D'Alema sia costretta a questi sacrifici. Basta, basta, è l'ora di finirla che siano sempre i soliti a pagare. Anche per questo l'onorevole ha partecipato, convinto, allo sciopero della CGIL .

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