I commenti attorno alle
prospettive susseguenti alle elezioni politiche di domenica 4 marzo 2018 trascurano
un'eventualità.
I sondaggi e le elaborazioni che si
leggono tengono conto solo del voto alla Camera, dove al centrodestra
viene sì attribuito un consenso inferiore al 40%, che servirebbe per
avere il premio di maggioranza, ma comunque intorno al 35-37%.
Però, rispetto alla Camera, al Senato la
fascia di età (18-25) dove probabilmente si guarda molto più ai
cinquestelle non vota. Nel 2013 ci fu uno scarto del 2% per i
Cinquestelle tra Camera e Senato. Non è quindi da escludere che al
Senato il centrodestra, non subendo la “penalizzazione” del voto
più giovane, possa raggiungere la fatidica soglia del 40%. In questo
caso il centrodestra avrebbe la maggioranza dei seggi del Senato e
quindi, essendo necessaria la fiducia di entrambe le camere,
diverrebbe impossibile un governo che lo escludesse, anche se alla
Camera non esistesse – com'è probabilissimo – nessuna una
maggioranza, neppure fra centrosinistra e parti del centrodestra.
Anzi, l'esistenza di una maggioranza in una camera potrebbe
facilitare aggregazioni attorno a quel nucleo anche nell'altra,
probabilmente con effetti dirompenti all'interno del centrosinistra.
Deriva uguale e contraria a quella del
2013, quando il centrosinistra ottenne la maggioranza alla Camera, ma
non al Senato. E per fare un governo si ruppero subito entrambe le
coalizioni (Lega. Fd'I da una parte, Sel dall'altra,
all'opposizione).
Chi vuole le grandi intese dovrebbe
quindi augurarsi che una parte abbia la maggioranza in una camera e
un'altra parte (o nessuna) nell'altra. Non a caso, a Piazza
Pulita ieri sera Verdini, che ama la grandi intese, interrogato su chi voterà
ha detto che, avendo affetto per entrambi, voterà per Berlusconi su
una scheda (il Senato, immagino) e Renzi sull'altra.
Effetti della bocciatura della
revisione costituzionale che conferiva solo alla Camera la funzione
della fiducia al governo, anche se andrebbe messa nel conto la
diversa legge elettorale che probabilmente avremmo avuto.
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