mercoledì 13 giugno 2012

All'insaputa

Un ex assessore all'urbanistica della precedente giunta comunale di Firenze, a suo tempo dimessosi perchè indagato in una complessa indagine avente per oggetto i programmi edilizi nell'area di Castello, continua a svolgere la sua funzione lavorativa quale dirigente della Regione Toscana. Nell'ambito di questa sua attività, la Regione lo ha designato per far parte di un organismo che deve esaminare taluni aspetti organizzativi e funzionali del Tribunale di Firenze, legati all'informatizzazione dei servizi, esame che potrebbe concludersi con l'assegnazione di fondi  di 500.000 euro al suddetto Tribunale in base ad un bando della Comunità europea. Di questo organismo fa parte anche un magistrato. Questo magistrato è stato successivamente designato ad occuparsi, in quanto giudice, dell'indagine sull'assessore suo compagno di commissione. Poiché a Firenze come noto non  si può star dietro ad ogni sciocchezza, tutto ciò non ha destato l'attenzione di nessuno,  ad eccezione di un consigliere regionale dell'opposizione che evidentemente non aveva altro modo per occupare il suo tempo. Svelata la cosa sulla stampa, il Presidente del Tribunale non vi ha dato gran peso ed ha successivamente dichiarato, molto scaiolanamente, di essere stato all'insaputa che quell'assessore fosse sottoposto ad un procedimento giudiziario di competenza del Tribunale che lui dirige, nonostante che quella vicenda giudiziaria sia la più grave e clamorosa tra quelle degli ultimi decenni a Firenze. Alcuni magistrati, invece, hanno manifestato tutto il loro disappunto. Il giudice designato ad occuparsi dell'indagine sull'assessore (col quale aveva partecipato, fianco a fianco, alla presentazione ufficiale del progetto)  dopo aver chiesto conferma se era lui stesso l'interessato e se quell'ex assessore con quel nome e cognome era proprio quell'ex assessore con lo stesso nome e cognome (e non, in ipotesi, un altro ex assessore fiorentino indagato omonimo, come aveva pensato in un primo momento) , si è subito dimesso dall'incarico, senza porre tempo in mezzo.
Vi è stata una forte polemica in ambito giudiziario, ed è comprensibile.  Meno comprensibile è che sul versante politico nessuno si sia domandato per quale sbadataggine la Regione Toscana sia andata a scegliere, tra i propri dirigenti,  per l'appunto un ex assessore comunale indagato a Firenze, per designarlo quale referente di  un procedimento di attribuzione di un fondo di 500.000 euro all'ufficio giudiziario che dovrà giudicare proprio lo stesso assessore.    

Nessun commento:

Posta un commento