martedì 18 ottobre 2011

Avanti così che si va bene: ma cosa vuole questo Renzi ?

Il PD è riuscito, sia pure per il rotto della cuffia, a perdere anche le elezioni nel Molise. Entusiasmo alle stelle in via del Nazareno, dove questa notte Rosy Bindi si è dovuta  affacciare alla finestra per salutare la festosa  folla che l'acclamava con cori ai quali era impossibile non  dare ascolto. L'impresa di perdere le elezioni nella Regione dell'alleato Di Pietro, pur difficile, poteva contare, è vero,  sull'aiuto offerto dall'ottimo momento, di largo favore popolare, di Berlusconi e  della sua maggioranza governativa alla quale appartiene Iorio, a sua volta favorito per la sua qualità di nome nuovo: è infatti solo al terzo mandato di presidente. La possibilità di perdere le elezioni del Molise pareva ad un certo punto messa in dubbio dalla decisione del centrosinistra, con le primarie, di scegliere come candidato un ex esponente di Forza Italia, poichè alcuni, nel PD, temevano che questi avrebbe potuto portarsi dietro, a suo favore,  una parte dei voti avversari, togliendoli al centrodestra. In parte ciò è avvenuto, ma non è stato sufficiente ed il PD può ora tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo. Alla fine hanno avuto ragione quanti, nel PD, sostenevano che proprio  la candidatura dell'ex del centrodestra fosse invece particolarmente strategica, perchè avrebbe spostato sul movimento di Grillo una parte dei troppi voti del centrosinistra, quelli con i quali si sarebbe rischiata la vittoria. E così infatti è stato: l'implicito invito del PD agli elettori di sinistra  perché votassero per la lista Grillo è stato ascoltato nella giusta misura, e tutto è bene quel che finisce bene.  Non tutti sarebbero riusciti a centrare l'obbiettivo di perdere una ghiotta occasione come questa. Bersani, D'Alema ed il gruppo dirigente nazionale del PD sono a ragione soddisfatti: questo risultato, ottenuto in condizioni estreme per i motivi sopra detti, rafforza la loro posizione contro quella marginale fronda che vorrebbe (pensate!) un rinnovamento nella guida del partito. 

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