venerdì 11 gennaio 2013

Servizio pubblico?

L'evento televisivo della settimana si è quindi consumato. Berlusconi ospite unico a Servizio Pubblico di Santoro, nella tana del nemico. E' forte la tentazione di occuparsi d'altro, ma è forte anche quella di assistere ad un evento inatteso.
Come era facile immaginare, era più fondata la prima tentazione. E' stata, come quasi sempre accade in questo tipo di programmi, la trasmissione del nulla, nella quale non si parla di nulla perché nulla si sa. I "fatti" (i muratori che non arrivano alla fine del mese; l'imprenditrice veneta che attacca le banche e l'euro) restano lì appesi come cammei: lo scopo della trasmissione è ben altro. Ma le due ragazze, solitamente agguerrite ed implacabili quando il nemico è lontano, spuntano le loro armi quando se lo trovano davanti, in  carne ed ossa, a pochi metri di distanza. Non sembrano aver timore di lui, sembrano piuttosto sconcertate nel vedere  di fronte a sé un uomo e non l'entità astratta che forse finora avevano immaginato e combattuto. Partono tese ed incerte, poi rapidamente ammutoliscono ed escono di scena. Il prode Travaglio è pungente nei contenuti, ma anche lui timido ed emozionato nel tono. Appare molto più cortese di quando parla di Berlusconi in assenza di Berlusconi.
Il succo finale pare quello di una stanca rappresentazione teatrale alla millesima replica, nella quale il vecchio trombone sfiatato ed imbellettato e l'ex guitto ormai senescente - patetico l'uno e patetico  l'altro - recitano un copione fritto e rifritto, presi sul serio solo dalle comparse e  da una platea felice di non sapere nulla e di non venire informata su nulla, perché così può serenamente rintanarsi a cullare i propri odi ed i propri amori, le proprie certezze e le proprie nostalgie.
Resta un dubbio: chi dei due è il capocomico?

Un'esemplare espressione di cretinismo manicheo. Uno spettacolo avvilente per gli attori e per gli spettatori.

Nessun commento:

Posta un commento