sabato 29 ottobre 2011

Il Big Bang di Renzi

Si è aperta a Firenze la Convention di Renzi, alla quale è stato dato il  nome, augurale,  di Big Bang. L'iniziativa si svolge nell'aperta e dichiarata ostilità del gruppo dirigente del PD, che ha giustamente molto da temere qualora le posizioni innovative comincino fare breccia nel partito.
Chi ha paura di Matteo Renzi ? Che domanda "loffia", come direbbe il meridionale  D'Alema, al quale probabilmente il vocabolo fiorentino (recentemente da lui usato in una dichiarazione per definire le posizioni del Sindaco di Firenze) è stato suggerito da qualcuno dei non pochi adepti che egli continua ad avere in Toscana, vocabolo che questi ultimi  non osano profferire direttamente e lo fanno lanciare da un pulpito più autorevole, ridendo nell'ombra per lo sberleffo all'odiato nemico. La domanda è loffia perchè la risposta è scontata. Hanno paura di Matteo Renzi quanti, nel PD, contavano di continuare pacificamente e senza scosse la loro già lunga carriera come accadeva negli ultimi anni, a loro cari, della prima repubblica, sebbene a Firenze  ciò sia accaduto anche fino a poco fa, prima che arrivasse il ciclone. Com'era comodo quel sistema: oggi tu vai lì e così io vado là; domani tu vai a Roma ed io faccio il sindaco; tu fai il sindaco e io allora faccio l'eurodeputato; non sono più assessore e allora vado a presiedere il consiglio comunale,  e così via, l'importante, però,  è che siamo sempre tra di "noi" (nel Sud, questo meccanismo ha dei nomi ben precisi, sebbene con strumenti d'attuazione più sbrigativi). L'importante è che non entri di mezzo qualcun altro a scombinare i nostri iter professionali, che vanno avanti per anzianità ed hanno per obbiettivo quello di arrivare sani e salvi alla pensione. Basta vedere la situazione di Firenze, dove il peggior nemico della Giunta Renzi è una parte ancora cospicua del PD: si tratta della  ritorsione della passata, grigia ed ignava nomenklatura, finalmente sbaragliata, che da trentanni soffocava mortalmente la città e che adesso sta finalmente soffocando essa stessa, ma ancora si agita - pericolosamente -  con le ultime, disperate  forze che le son rimaste.          

Nessun commento:

Posta un commento